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martedì 7 ottobre 2008

Soli tra la folla

Ogni volta che osservo fuori del cancello del mio giardino o esco per fare due passi mi accorgo quanto siamo soli.

La comunicazione quasi non esiste più se non per insultarci, adirarci, spettegolare.

Penso che la comunicazione viaggi in orizzontale, mentre si continua a costruire delle belle gabbie verticali, così accede che se una persona del secondo piano muore e lo si saprà solo al momento in cui l' odore di putrefazione comincerà a dare noia.

Dove sono finiti quei valori di mia nonna, dove la gente cercava di venirsi incontro.

Quando nel tempo libero si riunivano per giocare a carte o a scacchi contornati da quella marea di bambini che giocavano felici intorno a loro.

L' epifania ? Quando al mattino aprivi la finestra e li vedevi correre mostrando orgogliosi i loro nuovi giocattoli.

O all' arrivo di una persona anziana gravata dai pesi della spesa, che si faceva a gara per soccorrerla.

Ci si conosceva tutti e tutti operavamo in soccorso dell' altro.

Ora cosa incontriamo?

Gente sempre prevenuta, senza affetto pronta a darti una mano affiche tu possa sprofondare, ma far si che i propri interessi crescano.

Mi domando dove sta andando questa nostra umanità, se questo è il progresso non era forse meglio che non c' era.

Purtroppo la tecnologia è andata avanti imponendoci delle catene che ci imprigionano, ma non il progresso.

Non hanno camminato con lo stesso passo.

Che tristezza, quando vedo le persone isolarsi con le cuffiette ed auricolari in genere.

Tutti i telefonini sono la dimostrazione della voglia di comunicazione che c' è.

Io proporrei delle vacanze prive di questa tecnologia per poter ritrovare le nostre origini.

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