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venerdì 24 ottobre 2008

NATO PER ESSER SEMPRE PROMOSSO (Un racconto dedicato al mio amico Giovanni )

NATO PER ESSER SEMPRE PROMOSSO (Un racconto dedicato al mio amico Giovanni )

di Danilo Fulminis

La mia è una storia semplice, la mia è una storia di vita, è una storia di fatica e sudore, di gioia e dolore, la mia, è la storia di un sogno diventato incubo; ma che in fondo non lo è mai stato.

Era il 24 agosto del ’50, un caldo giovedì d’estate di un’Italia ferita, piegata in due dal peso della fame e della povertà. Quel giorno nacqui io, un poeta di vita, un instancabile pastore, un uomo come tutti, un italiano come molti. Non so ben dir come accadde, i dettagli son vaghi ma il ricordo è nitido nella mia mente. Un bagliore, una luce celeste e un angelo che mi portava con se. Mi prese per mano e camminammo fra le nuvole celesti. Una passeggiata intensa dove lui era il maestro ed io il suo allievo, lui camminava e io lo seguivo; mi indicava e mi spiegava, mi accompagnava e mi istruiva. “Questo è il mondo in cui sei destinato a vivere - mi diceva – è un mondo ostile, un esame lunghissimo, ma tu sei forte Giovanni, sei nato per dimostrare che la vita è una cosa bellissima, tu sei nato per superar ogni ostacolo, per passar ogni esame, per esser sempre promosso”.

Passarono diversi anni e di quel sogno mi ricordavo poco o niente. Il destino non mi donò mai una vita beata e felice. L’Italia piano piano stava ricucendo le sue ferite di guerra ma anche se un accelerato progresso caratterizzava la rinascita di questo paese, nella vita nulla mi fu mai regalato. Già da piccolino dovevo svolgere mansioni domestiche non propriamente semplici, dovevo lavorare, ma lavoro duro, nei campi, insieme al mio papà. Si mangiava semplice, pane, acqua e qualche verdura dell’orto. La carne si vedeva sul nostro tavolo solo in occasioni particolari, quali potevano essere le giornate di festa.

Iniziai ad andare a scuola. Della mia famiglia solo io ebbi questa opportunità. Il pomeriggio studiavo, apprendevo, facevo i compiti e poi nuovamente tornavo a lavorare nell’orto assieme a mio papà. Col passare degli anni mi accorsi però che la mia vita non doveva essere legata solamente alla campagna, ero intelligente e sarei andato lontano. In fondo, mi ritornava in testa sempre il ritornello di quel sogno sbiadito nella mia mente: “Giovanni, sei nato per esser sempre promosso”.

Iniziai così le scuole medie. Per i miei genitori era un sacrificio enorme iscrivermi a scuola, i soldi erano veramente pochi e l’istruzione a quel tempo era quasi esclusivamente destinata ai figli delle famiglie decisamente più abbienti della mia; ma io mi sentivo grande, mi sentivo sicuro. Talmente sicuro che potevo permettermi il lusso di non studiare.

Finì il primo anno scolastico ma l’uomo nato per esser sempre promosso fu bocciato. E’ di improponibile descrizione l’ira che i miei genitori hanno tramutato in schiaffoni su di me in seguito a quell’assurdo verdetto di fine anno, ma da lì capii tutto. L’anno dopo riuscii a farmi riscrivere a scuola e feci capir quanto realmente valevo. Studiavo, continuavo ad imparare e ad apprendere. La vita iniziò a sorridermi.

Ero un ragazzino presuntuoso che si sentiva superiore agli altri ma ora sono diventato un uomo adulto e responsabile. Ho superato tutti i problemi di quella mia vita povera con il mio ingegno. Ho trasformato un incubo in un sogno bellissimo. Con la mia testa mi sono fatto una famiglia, crescendo, con gli anni, ho continuato a studiare il mondo che mi circonda, ad avere delle passioni, a curarmi degli altri. Non ho mai perso la speranza e quando il Signore mi metteva alla prova ho sempre risposto presente, vivendo ogni attimo della mia difficile vita. Gli acciacchi della vecchiaia continuano a presentarsi sempre più puntuali sul mio vissuto corpo, mi frenano, ma tutt’oggi non smetto di imparare cose nuove, di andare avanti. La mia voglia di superare tutti gli ostacoli mi da’ energia per continuare a combattere perché ora sì, che me lo ricordo bene quel sogno di tanti anni fa, di quando venni al mondo. Ho compreso pienamente il suo importante significato di vita.

Oggi mi guardo intorno, e nonostante tutte le insidie in cui mi sono imbattuto posso dire si essere fiero e soddisfatto di avere una famiglia splendida, una figlia adorabile e tante passioni di indescrivibile bellezza; e tutto questo perché mi chiamo Giovanni, nato per esser sempre promosso.

***

“E’ un bellissimo racconto che fa’ riflettere sul valore della vita” Prof. Stefano Salvi

 

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