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lunedì 25 gennaio 2016

25 Gennaio 2016

Ma ci fosse stato un qualcuno che mi ha dato un euro .... che bella umanità!!!! [SM=g27997] [SM=g27996] [SM=g28001]
Piu' Bully - meno Balle
LADY HA PROMESSO DI ASPETTARMI...TUTTE LE VOLTE CHE..POSSO AVER BISOGNO DI LEI, ED IO SÒ CHE NE AVRÒ BISOGNO...COME SEMPRE NE HO. LEI È IL MIO CANE

mercoledì 6 gennaio 2016

LEZIONE DI VITA

Oggi ho imparato una grande lezione di vita. Non bisogna mai essere troppo presenti nella vita altrui come premurosi, accondiscendenti, impegnandosi nel risolvere i loro problemi. Questo perchè alla fine viene dato tutto per scontato o dovuto. 
Mai sia detto che per motivi diversi dovresti venire meno, vieni subito accusato di mancanza di attenzioni.
Trattato come l'ultimo degli esseri.
Però tutto ha un limite. c'è chi dice cambio pagina, io no, cambio proprio il libro.

martedì 5 gennaio 2016

A MIA MAMMA

"Crescendo, ogni ragazzo ha il suo supereroe preferito. Quando ero giovane, ero pazzo per Super man. Avrei voluto essere come lu e lottare contro la criminalità. Mi ci sono voluti 21 anni per rendermi conto che, anche se Super Man è senza dubbio il supereroe più cool, ho avuto il supereroe più forte davanti ai miei occhi per tutta la mia vita: mia madre. Quando riesci a fare un passo indietro ed inizi ad analizzare la tua vita nella sua interezza ti rendi conto di quanto le difficoltà, gli alti e bassi, e tutti i problemi hanno contribuito a farti diventare la persona che sei oggi. Molte persone della mia età hanno paura di mostrare i loro veri sentimenti. Hanno paura di essere ridicolizzati o essere visti come "troppo dolci" dai coetanei e dagli amici. Ma credo che, se qualcuno significa veramente qualcosa per te, lui o lei deve essere informato/a il più spesso possibile. Che questa persona deve conoscere il valore che lui o lei ha nella tua vita e quanto tu l'apprezzi. Oggi io scrivo questa lettera per far sapere a mia madre quanto è importante per me e spero che leggendola molti altri figli e figlie si fermeranno solo un secondo per sentire le stesse emozioni. Vorrei poter avere mia madre al fianco per sempre, ma purtroppo so che questo non è possibile. Fino al momento in cui dovrò dirle addio, farò di tutto per ricordarmi quanto sono fortunato ad avere una donna come lei nella mia vita. Mamma, tu sei sempre stata al mio fianco e mi sei rimasta vicina in ogni momento: alle recite scolastiche, alle partite di calcio, durante le telefonate in cui ti chiedevo di aiutarmi a cercare qualcosa che avevo smarrito in casa. Molti bambini crescono senza l'amore e la cura che tu hai dato a me. Vorrei poter condividere anche una piccola percentuale di amore incondizionato che mi hai regalato con tutte quelle persone, perché credo che ognuno merita l'amore di una madre. Avere qualcuno che ogni giorno possa sostenerti ed ascoltarti è uno dei doni più incredibili della vita. Tu sei sempre stata la mia fan numero uno. Tu, mamma sembri "vestire" alla perfezione un numero infinito di ruoli: tu sei la custode, la migliore amica, l'insegnante e la lista può andare avanti e avanti. Ci sono stati momenti in cui non ti capivo, solo ora capisco che tutto quello che facevi lo facevi per me. Hai detto sì, il più spesso possibile, ma non avevi paura di dirmi no. Da colorare sulle pareti ad avere un amico immaginario, mi permettevi di esprimermi liberamente e di essere creativo. Mi hai mostrato come trattare gli altri con gentilezza, compassione e amore. Tu mi hai trasformato in un uomo, capace di esprimere me stesso e le mie emozioni, senza paura di essere considerato dagli altri debole. Mi ha fatto diventare un uomo in grado di amare pienamente e di rispettare le donne. La cosa migliore di averti come mamma è che sto ancora imparando da te ogni singolo giorno. Prometto di insegnare ai miei figli le stesse cose che tu mi hai trasmesso, per mostrare loro che l'amore è la cosa più importante. So che non sono stato il miglior figlio del mondo. Ti ho fatto arrabbiare, ti ho fatto venire mal di testa e ti ho detto frasi che non avrei voluto dirti. Nonostante ciò sei sempre stata orgogliosa di me, hai gioito dei miei successi e accettato i miei fallimenti. Mi hai sempre spinto a seguire i miei sogni, a superare gli ostacoli. Hai sempre creduto in me, anche nei momenti in cui nemmeno io credevo in me stesso. Tu sei la mia sostenitrice, la mia roccia. Sei la prima persona a cui do le belle notizie e con cui festeggio i successi. Sei la prima persona da cui vado quando i tempi sono difficili e ho bisogno di essere rassicurato. Spero che tu possa guardare l'uomo che sono diventato ed essere orgogliosa. Sì, ci sono tante persone che devo ringraziare, tante persone che mi hanno fatto diventare l'uomo che sono oggi, ma tu sei la prima che merita la mia gratitudine. Non pensare mai di non aver fatto abbastanza per me, non avere rimpianti. Tu sei la cosa più bella che mi è capitata nella vita sei il mio supereroe preferito. Con infinito amore dal tuo fan numero uno, tuo figlio PS: Non avere timore la tua identità segreta è al sicuro con me."

Ci ha lasciato Mario Maini

Cavaliere fortissimo negli anni d’oro del nostro salto ostacoli, compagno di moltissimi cavalli tra i quali Shepherd’s Bush e Bagno Roselle tra i più noti, uomo dalle mille risorse e capacità, è scomparso oggi
di Umberto Martuscelli
Bologna, gennaio 2016 - Alto, magro, con i capelli impomatati e ondulati e pettinati all’indietro, lo sguardo orgoglioso e fiero e pronto a sfidare chiunque dall’alto dei suoi 87 anni. Mario Maini era così anche qualche mese fa, nell’estate del 2014, seduto su una sedia di plastica di quelle da giardino, fuori dalla sua scuderia a La Storta, nella prima periferia di Roma, appoggiato con lo schienale al muro e con le gambe accavallate e con in mano uno scacciamosche. Parlava con l’aria di chi si sente defraudato di qualcosa che gli appartiene, come chi sa di possedere un patrimonio che però non gli viene riconosciuto pubblicamente. La Fise si è dimenticata di me, diceva, i cavalieri si sono dimenticati di me, diceva: ma lo diceva senza vittimismo, anzi, lo diceva con audacia, con aggressività, con orgoglio. “Però quest’anno a Piazza di Siena c’è stato un bel premio riservato a lei… ”, gli dicevamo… e lui si ergeva ancora più orgoglioso per ribattere con il suo spirito caustico e romanesco: “Beh certo, le cose che si fanno per i morti!”. Lo diceva così, ma si vedeva che gli faceva invece un gran piacere. Quell’anno, il 2014 appunto, l’Anie e il suo presidente Giuseppe Moretti e la Fise avevano voluto far entrare Mario Maini in campo in Piazza di Siena su uno di quei veicoli elettrici simili a quelli che si usano sui campi da golf, per onorarlo con un premio speciale. Dentro quella Piazza di Siena in cui lui anni e anni prima durante i magici Sessanta in sella ai suoi Shepherd’s Bush e Bagno Roselle (solo per citare i più famosi) aveva sempre combattuto e spesso vinto contro i più forti cavalieri di allora, compresi i due fratelli d’Inzeo e Graziano Mancinelli e poi tutti gli altri. “Sa cosa diceva Raimondo di me? Dopo mio fratello l’avversario più difficile è Mario Maini! Questo diceva Raimondo. L’ha fatto anche scrivere sui giornali”. Cavaliere elegante ma forte, capace di adattarsi a vari tipi di cavalli con i quali affrontava qualunque tipo di gara, potenze, Gran Premi, velocità, Coppe delle Nazioni… tutto. Sempre con la voglia bruciante di montare bene e di superare chi riteneva gli stesse davanti ingiustamente. Uomo dalle mille storie: Maini ha corso cinque volte il Palio di Siena, ha fatto molto cinema come controfigura a cavallo di attori del calibro di Raf Vallone, Rossano Brazzi, Vittorio Gassman, ha avuto incidenti gravissimi con fratture craniche, braccia, gambe, perfino i timpani… “Quando la gente mi dice ao’ sei sempre uguale, non sei cambiato pe’ niente, il cavolo! dico io, magari fossi come allora, ti farei vedere come li faccio ballare i cavalieri di oggi… ”. Ma oggi Mario Maini ci ha lasciato: un altro pezzo della nostra bellissima equitazione che se ne va. Anziano e malato, certo: ma forte e orgoglioso e fiero come è stato per tutta la sua vita.

4 gennaio 2016

domenica 3 gennaio 2016

Anno bisestile ovvero anno di merda.
Mancava che Simone andasse al P.S. per una ernia inguinale.

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