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sabato 1 novembre 2008

UN CONORSO DI SALTO AD OSTACOLI

Agosto 11, 2008

Sono stato un cavaliere e per questo devo ringraziare il mio Maestro, il grande Mario Maini.

Lui che avendomi preso a cuore mi ha insegnato tutte le tecniche, dal salto al dressage, tanto da portarmmi ad ottenere la patente L1.

Mi ricordo ancora le sue urla, quando per incitarmi mi rincorreva minacciandomi di tirarmi una barriera dietro o quando mi obbligava a mettere, questo per il trotto, mille lire tra ginocchio e sella dicendomi che tutte le banconote che cadevano a terra erano le sue. Per finire, queste sono solo delle piccole ma piacevoli rimembranze, mi fece saltare un ostacolo con una gamba lussata, un ostacolo prima di riporre il cavallo.

Andò così, il cavallo mi fece un rifiuto su un largo, un tipo di ostacolo, schizzandomi a terra. Nel provare ad alzarmi provai subito un dolore fortissimo alla gamba destra, capii che non era una delle solite cadute di routine ma questa volta era successo qualcosa.

Dissi che dovevo andare in ospedale per sottopormi alle cure necessarie, quando implacabile e tenendo il cavallo per le redini arriva Lui incitandomi di risalire in sella.

A nulla servirono le mie suppliche perchè mi disse: monta salta quel verticale e poi puoi andare.

Su questi insegnamenti ho basato la mia vita.

Ogni volta che mi trovo a terra mi ripeto le sue parole: monta fai il verticale e poi puoi pensare a te.

La vita io la paragono ad un percorso ad ostacoli.

Quando monti a cavallo è il momento che ti stanno generando. il campo prova è la gestazione.

Poi ti presenti alla vita, sei emozionato, ti fermi a salutare la giuria, togli il cap in segno di saluto ed attendi il via il suono della campana. Rimetti il cap, una carezza al cavallo, lo chiudi tra le gambe tanto da farne un corpo unico spronandolo ad un galoppo lento e cadenzato, è così che ha inizio il viaggio.

Ecco il primo ostacolo, poi ne vedi un altro e poi un altro di impegno sempre crescente che tu ed il cavallo, o tu ed il tuo corpo dovete superare.

Avvicinandoti al primo ostacolo già devi essere proiettato sul secondo dando per superato il primo e così via.

Ormai il primo in cuor tuo è superato, non esiste piu’, c’è il prossimo solo così comunichi al cavallo con quale gamba riceversi.

Ora accade il miracolo, ti senti salire e fiducioso delle sue capacità lo accompagni. All’apice della parabola ti senti parte dell’Universo, quì provi una felicità indescrivibile.

Piu’ risulta impegnativo il salto e piu’ ti rende felice ed orgoglioso

Quando terminano gli ostacoli il tuo percorso, la tua prova finisce, così come la tua vita.

Torni dalla giuria per congedarti e riporre il cavallo al suo meritato riposo.

Fino a che nel nostro percorso incontriamo ostacoli da superare c’è gara, c’è vita.

Ma ricordiamoci che non bisogna mai lasciare la cavallerizza per un rifiuto senza aver saltato almeno un ostacolo.

Grazie Mario Maini per avermi insegnato ad andare a cavallo della vita oltre che a saltare.

Grazie ai tuoi insegnamenti che continuo il percorso anche ora che sono inchiodato su una sedia.

A te andrà sempre la mia riconoscenza

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