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lunedì 7 dicembre 2009

dall'Ex GM Virgilio GAITO

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Avv. Virgilio Gaito ha scritto:

Carissimo fratello,
leggo con estrema soddisfazione la notizia che hai diffuso (rif. The Guardian del 5 novembre 2009) poiché essa testimonia la validità dell'impegno da me profuso durante la mia difficile Gran Maestranza in difesa del Grande Oriente d'Italia e della Massoneria Universale. Ritengo doveroso che tu faccia giungere a i Fratelli della nostra amatissima Istituzione una informazione idonea a far ricordare ai più anziani ed a far conoscere ai più giovani una importante iniziativa del  sottoscritto precedente Gran Maestro, nei confronti del quale da tempo è in atto una scientifica damnatio memoriae,

Informato tardivamente dell'approvazione, da parte della Regione Marche, della famigerata legge che vietava l'accesso a qualsiasi carica in enti regionali ad iscritti a Logge Massoniche, non potendo ottenere l'intervento del Governo a termini della Costituzione della Repubblica, presso l'assemblea regionale delle Marche per l'abrogazione di norme chiaramente incostituzionali e violatrici della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, il sottoscritto indirizzò a tutti i Senatori e Deputati una richiesta di intervento presso la Presidenza del Consiglio affinché adottasse ogni idonea iniziativa  nei confronti della  Regione Marche per la votazione di nuove norme rispettose della libertà di pensiero e di associazione di ogni cittadino.
Essendo rimasto il Governo dell'epoca sostanzialmente solidale con l'orientamento della Regione, il sottoscritto, superando la forte opposizione di buona parte della Giunta, timorosa di attirare ulteriori negative attenzioni dei partiti e della Magistratura verso il GOI, già quasi quotidianamente fatto oggetto di inchieste, perquisizioni, sequestri di documenti, attacchi indiscriminati di molti politici e di larga parte dei mass media, chiese la collaborazione del Fratello Anton Giulio Lana, esperto di ricorsi alla Corte Europea dei diritti umani, ed insieme a lui escogitò una ardita e totalmente innovativa interpretazione delle norme procedurali in materia di ricorsi per la violazione dei diritti umani, e sottoscrisse quello dei GOI alla Corte di Strasburgo.

Nel ricorso in sintesi sostenemmo che il GOI, quale associazione portatrice degli interessi dei propri associati a veder tutelata la loro libertà di pensiero e di associazione, era legittimato ad impugnare la legge regionale delle Marche per violazione di tali diritti pur non essendosi ancora pronunciato un giudice italiano con sentenza definitiva su tale violazione poiché  il GOI non poteva sostanzialmente disporre di un giudice in Italia.
Le norme di procedura prevedono infatti che la Corte di Strasburgo

possa essere investita di un ricorso contro la violazione dei diritti umani soltanto da persona fisica o giuridica che sia stata parte in un giudizio svoltosi in uno Stato europeo e terminato con sentenza definitiva nel termine massimo di sei mesi dalla pubblicazione della stessa.

Tuttavia, nonostante i vari pareri contrari di illustri giuristi interpellati,

il sottoscritto, fermamente determinato a difendere le luminose tradizioni delle GOI ingiustamente accomunato ad organizzazioni eversive o malavitose, decise nel 1994  di affrontare la difficile battaglia di libertà e rimase, insieme all'ottimo Fratello Lana trepida attesa che la Corte di Strasburgo si pronunciasse sulla ricevibilità del nostro ricorso, condizione essenziale per poter in seguito e si esaminarne il fondamento e l'accoglibilità.

Grande fu la soddisfazione quando la Corte dichiarò ricevibile il nostro ricorso con una sentenza  del 1998 che accoglieva le nostre ardite argomentazioni e che fece esultare anche il fratello Gustavo Raffi, succeduto a me nella Gran Maestranza tanto da voler dare immediatamente una notizia così eclatante ai mezzi di informazione. E fu il sottoscritto a dissuaderlo nel fondato timore che le forze politiche a noi avverse avrebbero esercitato pesantissime pressioni sulla Corte perché rigettasse nel merito il ricorso.

La prudenza fu premiata e la Corte pronunciò nel 2001 una sentenza  divenuta ormai storica e dal valore universale atteso che alle sue argomentazioni favorevoli alla Libera Muratoria si è riferita la stessa Gran Loggia Unita d'Inghilterra per elogiare il contributo dato dal GOI a difendere la stessa Massoneria inglese dalle accuse ricorrenti anche in Gran Bretagna.

L'odierna notizia (rif. 5 novembre 2009) apparsa sul quotidiano londinese THE GUARDIAN rappresenta pertanto per il sottoscritto motivo di legittimo orgoglio per aver ridato al GOI et alla Massoneria universale in generale piena legittimazione e rispettabilità.
A completamento di queste doverose informazioni mi fa piacere allegare al presente messaggio la sentenza della Corte di Strasburgo che ogni Fratello potrà mostrare a chiunque osi ancora calunniarci o discriminarci.
Ti ringrazio e ti abbraccio con affetto.
Virgilio Gaito

precedente Gran Maestro e M.’.V.’. che mi ha iniziato nel 1971 alla R.’. L.’.Malachia De Cristoforis N° 567 Or.’. Roma

 

 

+BULLY e - BALLE
LADY HA PROMESSO DI ASPETTARMI...TUTTE LE VOLTE CHE..POSSO AVER BISOGNO DI LEI, ED IO SÒ CHE NE AVRÒ BISOGNO...COME SEMPRE NE HO. LEI È IL MIO CANE

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